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Materializzazione

Tra i fenomeni medianici si annovera la materializzazione, che poi si riduce a un fluido impalpabile, visto più dalla fantasia che dagli occhi.

Un fenomeno di autentica materializzazione è ricordato dall'Evangelista Luca.

Gli apostoli tra di loro parlano di Gesù Risorto, apparso ai due di Emmaus e a Pietro. Gesù Risorto è il tema caldo, fervido, del loro conversare.

Ed ecco Gesù materializzarsi, e porsi in mezzo a loro. Il gruppo quindi è coinvolto nel parlare di Gesù, e Gesù viene quasi attratto dal gruppo che si interessa a lui e si sente spinto a presentarsi.


All'inizio tutti credono di vedere un fantasma, una specie di fluido ectoplasmatico.

Gesù li scuote, decanta la loro fantasia: mostra mani, piedi e si pone a mangiare. La sua materializzazione è reale, non simulata o solamente interpretata.

Oggi accade ancora così, ma pochi danno peso alla grandezza dell'evento. È più importante la vincita della propria squadra o l'attenzione dell'amante, che non la ricomparsa di Dio in terra. Corto è ogni giudizio umano.

Infatti noi ci raccogliamo per la cosiddetta Messa, l'incontro di persone che si interessano di Gesù (e non eseguono soltanto ginnastica di preghiere), ricordano la sua Parola, sono felici per lui e ne vogliono ringraziare il Padre, ed ecco Gesù presente, reale, penetra il nostro raduno, la nostra preghiera, il nostro corpo.


Gesù si materializza nel pane e nel vino. Questa materializzazione l'ha voluta lui, quale sostituto della materializzazione del Risorto. La presenza nel pane e nel vino, può essere realizzata in ogni luogo, spesso, infinite volte.

L'Eucaristia è il Risorto che ritorna tra noi, quando ci raduniamo proprio per "far memoria", come si dice, o semplicemente per parlare di Lui.


GCM 04.05.03