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Superenalotto

Sto leggendo in un quotidiano: “La chiesa non dice nulla circa il superenalotto?”. Il superenalotto, come ogni altra azione umana, ha il lato etico e la relazione con la salvezza, che viene da Cristo.

Forse quel lettore desidera che il Papa emetta un’enciclica dall’incipit: “Superenalotti perversio”. Forse quel lettore non ha letto l’ultima enciclica “Veritas in caritate”, dove trova anche materia abbondante da applicare al superenalotto e al mondo delle scommesse e degli azzardi.

Probabilmente quel lettore non ha ancora capito che la Chiesa è lui stesso. Che quello che lui desidera e pensa per il bene, è la Chiesa che in lui pensa e desidera. E se è la Chiesa che desidera e pensa in lui, è Gesù che pensa e desidera.

Il nostro pensare e volere, secondo il Vangelo, è una forza divina, che unendosi ad altre, diventa energia di Spirito Santo per il bene del mondo.

La mancanza di convinzione di essere Chiesa, e di unirci a ogni membro della Chiesa, che crede a Gesù, è perdita di quella “forza che vince il mondo: la nostra fede”.

Il diavolo, comunque lo pensiamo, è penetrato nella Chiesa e continua a produrre la divisione (diaballo). I rilievi tra di noi e sul Papa, diventano critiche e condanne, e non quel “riprendi il fratello” del Vangelo. Vedo molta gente, che si stima cattolica, la quale attende che questo Papa passi, per ...avere un Papa a proprio uso e consumo.

E’ vero: non tutto ciò che il Papa dice o fa, può collimare con il nostro modo individuale di vivere il Vangelo. Però egli non va “contro” il Vangelo, ma privilegia alcune sfaccettature dell’esegesi e della teologia. Ma resta sempre anche lui un povero fratello in Cristo.

GCM 25.07.09