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Beatitudini

Le beatitudini sono il fondamento dei comportamenti cristiani. Esse non sono leggi, ma spirituali allettamenti. Sono lo stile di Gesù, che invita a recarsi da lui, mite e umile di cuore e di pensiero. Sono consolazioni, e quindi via per la vera pace personale e comunitaria.

Le leggi contengono una penale, in caso di infrazione. Le beatitudini, se indica una pena, la mostrano costituita dai persecutori, non quindi dal “legislatore”.
Le beatitudini sono via, costrizione, valorizzazione del limite e delle difficoltà umani, non imposizione di nuovi carichi, oltre a quelli naturali (“prenda la sua croce” è detto da Gesù).

Per “fruttare” le beatitudini, è sufficiente essere poveri, miti, desiderare giustizia, restare in pace e produrla, pensare con semplicità (non occorre nessuna laurea). Una volta incontrato Gesù, non vergognarsi di essere suoi.

Se, nel pensiero di Gesù, troviamo anche dei “guai” … quelli sono riservati all’autopunizione della persona. Gesù ha indicato a noi l’attenzione a non danneggiarci da soli, a conservare il bene che c’è in noi, e che è sempre dono di Dio.

Scopo delle parole e dell’azione di Gesù è che noi siamo “beati”. Di quella beatitudine che sfocia nel “vedranno Dio”. L’atmosfera della vita cristiana, vissuta nella semplicità del credere, è la beatitudine.

Non si tratta di una beatitudine melliflua, ma semplice e forte nell’affrontare e nel subire le persecuzioni, qualora scoppiassero. Una forza che viene dalla semplicità unita al coraggio, il quale promana dalla presenza di Gesù. Beati quindi, forti nella fede, non rinunciatari nella prova. 

17.09.14