Visti da Gesù
Gesù risana le persone, non combatte le malattie. Guarda la persona e meno la malattia.
Quando il Vangelo di Marco riferisce la guarigione di colei, che di solito è detta “emorroissa”, mentre si tratta di una donna che perde un “flusso” di sangue, ossia di una metrorragica, riporta la frase di Gesù: “Sii risanata dal tuo flagello”. Gesù guarda la donna più che il suo male.
“Tu sii guarita!”. Il dialogo è tra Gesù e la donna, non tra Gesù e il flusso di sangue. Come si vede Gesù è un medico formidabile. “Non sono venuto per i sani, ma per i malati”.
Per Gesù non regge lo slogan: “Le persone oltre le cose”. Ma prima ed esclusivamente le persone, viste anche come affette o di peccato o di malattie varie.
Gesù non è un tecnico di guarigioni, ma un amante delle persone, che, se malate, rendono il suo amore anche guarente.
Purtroppo spesso le nostre preghiere son un “fammi questo, dammi quest’altro”, invece di un semplice “fammi essere!”, cioè restituiscimi a me stesso, a colui che tu hai creato!
Se Gesù mira alla persona, noi, se desideriamo il suo aiuto, è opportuno che ci allineiamo al suo raggio di amore e di salvezza.
Questo lo hanno capito gli apostoli, i martiri, i santi, e spesso i bambini e…. le vecchiette.
Assestarci nella traiettoria di Dio.
E per non deviare, riempirci di Vangelo.
Infatti Gesù, il nostro fratello Salvatore, si è dichiarato “Via”.
16.09.19
| 