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Idee e realtà

Certamente noi non riusciamo a convincerci di una verità, se non la descriviamo concettualmente. E così ci priviamo della gioia di mille intuizioni, tra le quali gli “oggetti” della nostra fede, in particolare la fede nello Spirito Santo.

Troppi di noi dubitano di avere la fede, soltanto perché non “definiscono” concettualmente e anche immaginalmente ciò in cui credono. Purtroppo le eresie nascono non dalla fede, ma dal modo di concepire la fede. E il nostro concepire è sempre inadeguato.

E’ chiara, per esempio, la tragedia dovuta al “filioque”. Tutti siamo convinti che noi “balbettiamo” le cose di Dio. Ma poi siamo aggrappati al nostro balbettamento come ostriche alla roccia: e giù lotte per difendere il nostro balbettamento. Lotte e divisioni.

Noi, per essere salvi e figli di Dio, viviamo di Spirito Santo. La fede ci assicura dell’opera dello Spirito Santo in noi. Però la descrizione concettuale e immaginata dello Spirito Santo è oltremodo ardua, perciò, alla fine, non ci interessiamo gran che dello Spirito Santo.

Siamo schiavi dell’intellettualità. Tutti abbiamo l’esperienza dell’amore. Però nessuno riesce a descrivere l’amore. Ne descriviamo gli effetti (palpitazione di cuore, desiderio dell’incontro, entusiasmo per la presenza, ecc), ma non sappiamo dire davvero che cos’ è l’amore.

Per lo Spirito Santo, la parola di Dio ci narra e descrive gli effetti. La lettura degli Atti degli Apostoli stessi ci presenta la descrizione degli effetti: la capacità di credere a Gesù, la moltiplicazione delle lingue, il coraggio dei Dodici dopo la batosta della crocifissione di Gesù.

Però lo Spirito è oltre, presente, invisibile, vissuto, ma non descritto.

GCM 06.07.13

Il Padre vi ama

Perché Gesù afferma: “Il Padre vi ama”? Perché Gesù vive nella propria carne umana questo amore. La sua carne è la nostra carne. La pienezza, immisurabile, dell’amore di Dio per gli uomini si concentra in Gesù.

Noi viviamo nel riflesso vitale di questo amore infinito. Infinito, perché in Gesù il Padre ama il Figlio, scambiando con lui l’amore dello Spirito santo.

Il Padre ci ama, mi ama. Con un amore luminoso, penetrante, trasformante. Così trasformante, che, quando saremo liberati da questo corpo vivente per Dio eppure destinato a trasformarsi, vivremo l’ebbrezza di una strana e sublime assimilazione a lui, quando tutto sarà assunto in Dio, nel Figlio, e svanirà l’ultimo nemico, la morte.

Perché Dio, che ci ha destinato alla vita intramontabile, ha permesso la morte? Questo è il vero nemico di Dio, eppure serpeggia nella creazione.

Forse per creare lo spazio al desiderio, alla nostalgia, quasi prodromi alla percezione della sua presenza. La morte come nostalgia di Dio in questa valle di lacrime? Penetrare nell’intimo del nostro esistere, la lama del desiderio, quel desiderio che condotto dalla parola di Dio, penetra fino alla divisione dell’anima e dello spirito.

Là dentro penetra, con la parola di Gesù, la ferita e il balsamo del “Il Padre vi ama”. Ferita per la nostra piccolezza davanti a un amore infinito, balsamo a questa stessa ferita, quando a lui ci abbandoniamo.

Il Padre mi ama: non lo capisco, eppure è l’unica sorgente della mia vera gioia!

21.08.14