Vita di fede
Il Padre ci vuole vivi, perché lui è il creatore della vita. E, quando moriremo, ci farà ancor più vivi.
Viviamo nella sicurezza della speranza.
Una persona mi faceva notare che la sicurezza della speranza, è un ossimoro, una contraddizione in termini. Però parlavamo di due specie di speranza: quella povera umana che spera guardando l’incerto: chissà che si avveri. Quella nutrita dallo Spirito Santo, che fa contemplare ciò che sicuramente si realizzerà: il ritorno nell’abbraccio del Padre.
Per il cristiano lo sperare si sposa all’attendere ciò che verrà: l’incertezza è dovuta semplicemente al "quando?".
So che tu, Padre, mi possiedi nel tuo amore. La speranza è attendere lo squadernarsi della pienezza di tale amore alla mia sensibilità.
La mia speranza in te, mi produce serenità e gioia, anche durante qualche sofferenza, come il mal di denti, la fame, il freddo.
Certamente la quantità della serenità insita nella speranza cristiana si può assaporare in una regione ben oltre quella della nostra capacità intellettiva. Sperare sorretti dalla parola di Gesù, ci introduce nella "divinità" della fede, nel Dio che la fede afferma.
Lo sperare, pari all’amare, ci immette nella fede, ossia in Gesù, autore e perfezionatore del nostro credere.
12.08.20
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