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La legge in Gesù

Gesù, su richiesta un po’ inquisitoria dello scriba, cita i due principali “precetti” della Legge: amare Dio e amare il prossimo. Gesù afferma validi i due precetti e, allo scriba che acconsente sul valore dei due precetti, dice: “Non sei lontano dal regno di Dio”. Ossia: sei vicino.

I due precetti conducono sulla soglia del regno. Fanno entrare? Fanno entrare, quando Gesù se ne appropria e li fa suoi. Tutta la legge accosta al regno, ma solo lui, Gesù, li accoglie per completarli in sé: “Non abolisco la legge, ma la completo”.

Gesù non è contro l’umano. Lo assume, perché fatto uomo. Lo completa, perché l’umano, in Gesù, si incontra e si sposa con Dio. Gesù non solo è uomo completo, ma comunica se stesso agli uomini, completandoli di sé. I due precetti della Legge, li attribuisce a se stesso: amatevi, come io vi ho amato. Il precetto dell’amore al prossimo è il “secondo”, ossia dipende dal primo; dall’amore a Dio e dall’amore di Dio scaturisce l’amore al prossimo. Ma anche “non si può amare Dio, che non si vede, se prima non amiamo il prossimo che si vede”. Non si tratta di un prima e di un dopo, ma di una realtà interconnessa: non si realizza una realtà, senza l’altra.

Tutto nasce dall’amore di Dio e tutto rifluisce nell’amore a Dio. Questa doppia corrente di amore, trova il suo ponte in Gesù. In lui fluisce l’amore di Dio e si unisce all’amore dell’uomo e  per l’uomo, e tutto finisce con il riversarsi su Dio e sull’uomo.
In Gesù l’amore a Dio e l’amore al prossimo sono presenti ed elevati alla massima potenza, quella potenza che è effusione di Spirito Santo.

04.03.16