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Completezza di amore

Gesù, ricordando ai farisei il precetto dell’amore a Dio e al prossimo, inquadra la sua risposta sulle esigenze della Legge e dei Profeti. Ne riconosce la validità religiosa e salvifica. Eppure non è tutto.
Quando Gesù parla con il giovane che lo dice “Maestro buono”, Gesù prima gli chiede se ha osservato la religione dei padri. Conseguito questo, Gesù afferma: “Ti manca ancora un altro passo”. E questo “per conseguire la vita eterna”.

La completezza viene da un passo successivo: “Vendi quello che hai e dona il ricavato ai poveri; poi vieni e seguimi”.
Prima una realizzazione dell’amore al prossimo, ai poveri. Poi la libertà nel seguire Gesù. Qui finalmente si concreta la vita eterna. Aderire a Gesù. Anche il Buddhismo indica la carità della compassione, una bella forma di carità, ma non indica altri passi, se non un’intenzionale sequela al Buddha (come ingenuamente ha creduto di fare qualche calciatore famoso).

Gesù pone il completamento di ogni amore a Dio e al prossimo, nel seguire visceralmente Gesù stesso. Del resto, immedesimandoci con Gesù nell’amore, ci incontriamo con l’Uomo e con Dio, gli oggetti dell’amore, indicato dalla legge e dai Profeti.
Quanto siamo graziati noi cristiani, che in Gesù, troviamo la concreta semplificazione e concretamento dell’amore. Non sforzi teologici, filosofici o ascetici, ma abbraccio a una persona. Non arrampicarci verso chissà che vette, ma abbracciare Lui, che ci sta a fianco.

24.08.19