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Religioni assieme


    Che significato esistenziale acquista la collaborazione di tutte le confessioni cristiane e di tutte le religioni per alleviare la povertà nel mondo, per favorire la pace e la tutela di un creato che sta perdendo colpi?

    Il significato primo è che tutti siamo seriamente occupati a rendere questo mondo meno rovinato di quanto è. Però si dà un altro beneficio forse più importante. Esso è lo stesso, che conseguirono i diversi fedeli alla tragedia dello tsunami in Indonesia. Si trovarono tutti uniti nell’aiutarsi e nel pregare. Un ecumenismo venuto dal mare.

    Quando si collabora seriamente per uno scopo positivo, i collaboratori si intuiscono tra di loro, si avvicinano e, spontaneamente, si organizzano. È l’unità, che scaturisce dallo scopo comune. L’unità di una squadra di calcio. La collaborazione avvicina i collaboratori.

    Potrà avvenire altrettanto tra le religioni, ciascuna delle quali tiene salda, con gelosia, la propria capacità “teoretica”?

    La fede è un esplicito dono di Dio, mentre le religioni (compreso il cristianesimo in quanto religione) sono strutture fondamentalmente umane. Il cuore dell’uomo spinge ad aiutare le persone in difficoltà. Uomini con uomini per gli altri uomini. È questo il fondamento dell’unità umana. Il Verbo è uomo con uomini per uomini.

    Il fatto di unirsi è già un evento cristico. Il riconoscere la cristicità dell’evento, è un dono della fede. Il credente, sospinto dallo Spirito Santo, scopre il Cristo negli eventi, i più disparati. L’evangelizzazione è indirizzata principalmente non nello scoprire l’uguaglianza tra gli uomini, ma nel vedere in essa la mano e la presenza del Verbo, divenuto uomo.

    L’ONU si rivolge all’uomo. Cristo si rivolge all’ONU, per svelarvi Dio.

    21.03.15