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Giudizio o incontro?

Il sacramento del perdono è un lato dell’Eucarestia, dove Gesù, che ama, perdona: non c’è amore senza perdono. Sacramento del perdono, nel quale agisce l’amore e l’onnipotenza creatrice del Padre.

Ci insegnarono, nell’iter seminaristico, che il “sacramento della penitenza” doveva essere esercitato “per modum judicii”, ossia come un tribunale. Il giudizio che viene espresso nel tribunale, è un confronto tra un’azione o un evento, e una legge. Questa specifica azione è conforme o difforme nei confronti della legge?

Però la confessione non è una condanna o un’assoluzione nella comparazione con una legge: essa è un rapporto con la salvezza. Chi crederà e sarà battezzato (sacramento), sarà salvo. La salvezza non è necessariamente prodotta da una sentenza, ma dall’amore di Dio, soprattutto se manifestato in Gesù.

Ci si confessa per la salvezza. Nel sacramento si viene per “manifestare” la bontà di Dio. Chi, infatti, confessa che Gesù è Dio, sarà salvo.

Troppe persone, nel sacramento del perdono amoroso di Dio, sono ripiegate su se stesse, sui loro peccati, e molto più spesso sulle loro ferite narcisistiche, che esprimono un lato dell’egoismo. Si confessano per scolparsi e vedersi belli e puliti, e non per accorgersi dell’amore di Dio, che crea e ricrea i suoi figli.

Allora “per modum judicii”, o per “modum salutis et amoris”?  Tribunale o incontro con il Padre? Ogni sacramento è una manifestazione d’amore di Dio. L’importante è accorgerci davvero di questo amore. Ci si confessa per toccare ancora una volta la misura infinita dell’amore di Dio, al di là della povera modalità di un tribunale.

GCM  25.05.12