Dopo la Pasqua La mia fede in Gesù, e nel Dio di tutta la Bibbia, che si rivela ampiamente in Gesù e nel suo Corpo, è una fede postpasquale. Cronologicamente io credo in Gesù, pur senza averlo visto, dopo che si avverò il fatto-mistero della Risurrezione e della Pentecoste. Purtroppo, per molti teologi ed esegeti protestanti e cattolici (non ortodossi, perché i teologi ortodossi hanno altro da fare: cercare l’opera dello Spirito Santo nella Chiesa) la fede postpasquale è un cumulo di scoperte e di teorie, inventate di sana pianta dai cristiani della Chiesa primitiva, a cominciare dagli Apostoli. Tutta la nostra fede è ovviamente postpasquale, perché riguarda il Gesù intero: quello prima della morte e quello della risurrezione: Senza di questa la completezza di Gesù sarebbe sminuita. Senza la vita storica di Gesù, la Risurrezione non avrebbe senso. La fede postpasquale, quindi attiene a tutto il Mistero-realtà di Gesù. Ciò che avvenne di lui prima della Risurrezione, la sua Risurrezione, e ciò che sta avvenendo di lui dopo la Risurrezione. in questo dopo la Risurrezione sono incluse l’Ascensione e la Pentecoste, ed è incluso il Corpo di Cristo, la Chiesa, fine alla fine dei tempi. Qui è inclusa la nostra fede attuale, e la fede in noi, Chiesa vivente di Gesù. Grazie al Risorto, asceso e promotore dello Spirito Santo nel mondo, attraverso la Chiesa (la Chiesa di Gesù non è “per se stessa”, ma per la salvezza di tutti), noi viviamo il nostro presente di salvati e di salvatori. La fede postpasquale per noi, redenti, non è un’invenzione, ma la vita, la nostra vita. Dopo la Pasqua, si sono aperti gli occhi degli Apostoli e dei discepoli, e continuano ad aprirsi gli occhi della Chiesa. GCM 01.09.07
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