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E’ bello. 3

“Tu mi hai sedotto e io mi sono lasciato sedurre”: dice il Profeta.

La fede è seduzione di Dio. Per sedurci Dio si è incarnato in Gesù, si è affiancato a noi, affinché noi lo respiriamo.

Seduzione di Dio. Non è un freddo riflettere, un ripetere formule, un ripiegarsi sui nostri comportamenti più o meno corretti in base ai dettami dell’etica. Seduzione è di più: lasciarci trascinare sulla scia dell’amato.

Fede e mistica si incontrano e si confondono. Mistica: vivere di Dio, vivere di Dio incarnato in Gesù.

Un cristiano non contemplativo, cioè non mistico, è soltanto un principiante che non conosce la bellezza dell’arte. Qualche decennio addietro un noto teologo scrisse: il cristianesimo futuro o sarà mistico o non sarà. In altre parole: o sarà vita partecipata, o sarà un vecchio ricordo ininfluente per la vita.

Noi tutti abbiamo corso (e spesso ci siamo cascati) un pericolo: il pericolo del corto circuito. Se le fasi del credere sono annuncio, bellezza, riflessione teologica, spesso la riflessione teologica è stata propugnata per prima.

I catechismi si riducono a presentazione di una riflessione teologica. In essi, non raramente, la parte preponderante l’occupa Tommaso d’Aquino, a scapito della Parola di Dio. La catechesi è aiuto umano per comprendere la parola divina. Ma, ahimé, i ragionamenti soffocano l’essenziale. Viene presentato (e imposto, se no non puoi avvicinarti a Gesù Eucaristia!) il secondario, con un corto circuito esiziale.

Il catechismo non ha la forza di sedurre, esso pretende di illuminare. Solo Gesù, la sua Persona, la sua Parola hanno l’energia per sedurre.

GCM 25.05.07