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Spirito di speranza


La nostra speranza è lo Spirito Santo, che abita in noi. Paolo ci assicura: in noi è operante lo stesso Spirito, che ha fatto risorgere Gesù dai morti. Perciò anche in noi produrrà gli stessi effetti che ha prodotto in Gesù: risorto lui, risorgeremo anche noi.

Chi crede vive di speranza, poiché la fede è la sostanza di quanto si spera.

Eppure il dubbio ci assale. Sarò degno della resurrezione? La mia fede senza le opere è morta, perciò posso sperare?

    Ma è proprio la speranza la prima e  più urgente opera della fede. E’ la speranza che ravviva la fede.

    Una speranza che si fa preghiera e carità, che è pentimento e fiducia. La fiducia nella bontà di Dio si coniuga con la speranza. E tutto questo fiorire di fiducia serena è azione dello Spirito Santo dentro di noi.

Talvolta ci assale il dubbio di non essere abbastanza puri e degni di Dio. E’ vero: noi non saremo mai puri e degni di Dio, però è Dio che ci rende degni di sé. Siamo davvero suoi figli. Ancora una volta è lo Spirito che ci rassicura, perché egli fa sgorgare dal profondo di noi quell’ “Abba, il Padre!”.

La certezza di essere figli di Dio può sì dipendere dai nostri convincimenti. Però la certezza dei nostri convincimenti è infinitamente inferiore della stessa certezza di Dio, che inietta in noi il suo stesso Spirito che grida: “Abba, il Padre!”.

A questo grido ci rivolgiamo, quando ci assale l’ansia della nostra indegnità, quando il nostro credere si affievolisce. Lui, lo Spirito, continua a gridare in ciascuno di noi e nella Chiesa tutta, quel perenne “Padre”. A questo ogni giorno fiducioso si affianca il “Padre nostro” che umili diciamo.

GCM 07.07.08