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Messa : rito, amore 

La domenica in molti, i giorni feriali in pochi, ci raduniamo per formare chiesa. C’è chi si reca alla messa per un dovere, chi per seguire i riti, chi per riconciliarsi.

Credo che siamo in chiesa per elevare doveri e riti, al livello della santità, che è solo amore. L’amore illumina di Dio ogni nostra azione. Siamo a messa per l’amore. Quell’amore che si esalta, quando Gesù ci inonda di sé nell’Eucarestia.

Ci inonda di sé, perché si dona tutto; si dona tutto perché ci ama.

La messa non è un cumulo di riti, ma una manifestazione d’amore.

L’amore deve prevalere sul rito, talvolta addirittura sopprimendolo (anche con la conseguente reprimenda degli ispettori!).

La Parola è espressione d’amore. Poiché il Padre ci ama, ci parla. E’ vero che il linguaggio udito (specie se letto male!) può non essere decifrato. Ma sempre possiamo lasciarci penetrare dall’amore di colui che parla. L’intenzione del Padre è quella sola di amarci. Da Padre a figli, per uguagliare tutti nell’amore. Quando si ama le differenze scompaiono. Ogni differenza.

Talvolta mi chiedo: come mai non sento il risalto dell’amore, quando mi trovo a far messa? Tutto è atmosfera di Spirito Santo operante, tutto ciò che ricevo e che faccio è dono dell’amore di Dio. Perché non me ne accorgo? Forse perché vivo interruzioni nel mio amare?

Lo stesso amore è un mistero. Ogni amore. L’amore è il riverbero vitale in noi dell’amore di Dio. Mistero questo, ovviamente mistero quello. La scienza non può raggiungere il vissuto dell’amore. Lo può affermare ma non riesce a spiegarlo. La scienza scruta e misura, e ci conduce fino alla porta dell’esistere.
L’esistenza viene da Dio, e in Dio resta un vissuto e un mistero.

28.07.14