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Messa dialogica

Se la Messa è un dialogo tra noi, con Gesù e con il Padre, l’atmosfera ci penetra e ci sentiamo diversi. Ciò accade quando tutto intorno a noi è confidenziale. Avviene che tutte le nostre facoltà si sciolgono e si armonizzano. Alla fine si sta davvero bene. E’ il rinnovarsi del battesimo nel fuoco e nello Spirito, ed è un dono cordiale del nostro Padre.

E’ un dono. A noi è possibile desiderarlo, chiederlo e aspettarlo. Esso si attua sempre e solo quando piace al Padre. Anche nella vita terrena di Gesù, la presenza tattile del Padre si manifestava soltanto in particolari momenti, come durante il Battesimo, durante la Trasfigurazione, perfino nel tempio.
Manifestazioni momentanee di una presenza costante. Presenza, anche quando Gesù temette di essere abbandonato.

Proprio quando temiamo di essere abbandonati, il Padre ci assiste di più, perché ci dona quello Spirito di forza, che è la fede, nella variazione dell’abbandono. Perfino la perdita di forze fisiche, può trasformarsi in abbandono nelle mani del Padre, che ci sostiene.

Abbandono al Padre  è vivere di speranza. Non solo la fede sollecita la speranza, ma anche l’amore genera la speranza, perché crea l’abbandonarci in Dio. Anche l’assenza, accompagnata dalla promessa, può essere seme di speranza. “Io andrò, ma vi rivedrò, e il vostro cuore gioirà”.

La Messa riassume e rinfocola tutte queste sfaccettature del nostro rapporto di figli con il Padre. Le rinfocola, quando Gesù penetra in noi, per vivere in noi il suo amore eterno verso il Padre, e ci investe del suo stesso amore, partecipandocelo.

GCM 02.08.14