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Il Padre dei piccoli 

Il Gesù del Vangelo è semplice: quello che dice, soltanto è. Ciò che Gesù dice è semplicemente una comunicazione a noi, povera gente, che beviamo la sua parola per trovare la nostra pace.
Poi provvedono i teologi a complicare il Vangelo e renderlo difficile: vedo la gente semplice, che ha dato ascolto ai teologi (catechisti?); essa quando si trova a leggere il Vangelo, si sente a disagio… di fronte a un supplemento di mistero.

Gesù ci assicura di essere figli di Dio, figli dello stesso suo Padre. Pensare a un padre non credo sia complicato. Poi i trascrittori del Vangelo ci mettono in testa domande complicate: Padre sì, ma come, ma perché, ma in che senso, ma è proprio vero, ecc.?
Gesù accende la luce: Padre mio e Padre vostro. Però la teologia comincia a distinguere: Figlio naturale e figli adottivi. Cioè il Padre è naturale per Gesù, ma diventa padre adottivo per noi.

Ci impediscono di trovarci semplicemente in famiglia.
I commenti, che vogliono applicare categorie umane a Dio infinito, pretendono di turbare quel senso di gioia nel sapere che Dio è semplicemente Padre.
Speriamo che la semplice persona del Padre, non sia imbrattata dalle nostre speculazioni. Il Padre ama e va amato. È vero che Dio onnipotente crea grandi cose, tra le quali l’universo. Però è anche vero che Dio Padre sa rivolgersi, nel suo amore e grazie al suo amore, anche alle persone piccole come siamo noi.
Il Padre vi ama: afferma Gesù.

03.10.19