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Io sono 4

È vasta la gamma di affermazioni di Gesù su se stesso, per so-stenere la gioia della nostra fede. Il Vangelo riporta soltanto alcune delle autoaffermazioni di Gesù, perché “ci sono ancora molte altre cose, che Gesù fece; se si scrivessero a una a una, penso che non basterebbe il mondo intero a contenere i libri che si dovrebbero scrivere” (Gv 21, 25).

Ora mi soffermo soltanto su due frasi consolanti, che illuminano la nostra vita.

“Sono io, non temete!” (Mc 6, 50). L’incoraggiamento di Gesù è ripetuto in alcune occasioni.

“Alzatevi, non temete!” (Mt 17, 7) disse agli apostoli esterrefatti durante la trasfigurazione.

“Non temere, soltanto continua ad aver fede” (Mc 5, 36); così rassicura il capo della sinagoga, quando ricevette la notizia che sua figlia era addirittura morta.

“Non temere, piccolo gregge” (Lc 12, 32): disse a un gruppo inti-morito, al quale promette chiaramente il “Regno del Padre”.

E poi, terminiamo questi nostri brevi richiami sull’”Io sono”, ricor-dando l’incoraggiamento di Gesù indirizzato alle sorelle di Lazzaro, morto e sepolto da tre giorni.

“Io sono la Risurrezione e la vita” (Gv 11, 25). Non dice che lui ri-susciterà il fratello, ma che lui, Gesù, è la Risurrezione del fratello. Gesù getta tutto se stesso dentro il morto e si fa sua risurrezione.

È questo un modo di ricordare che in lui tutto l’Antico Testamento si attua in modo nuovo. Infatti non si diceva: “Dio mi salva”, ma “Dio è la mia salvezza”.

02.02.19