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Madri  1  

Mi imbatto talvolta in una trasmissione radiofonica, incentrata sulle donne. È un bene avvicinarci meglio al mondo femminile, per scoprirne i doni.

Del resto è stato questo il movimento di Dio, verso una donna benedetta: “Rallegrati, Maria!”.

Nelle trasmissioni ricordate, sempre ho udito l’esaltazione delle donne, per il loro impegno, e per la loro molteplice funzione sociale. Si apprezzano sempre più le loro crescenti capacità sociali: insegnanti, avvocate, scienziate, attrici, artiste, e anche contadine, agricoltrici, meccaniche e commercianti.

Poche volte ho udito lodare le donne per una loro prerogativa unica. Tutte le mansioni civili o professionali esercitate dalla donne, possono essere esercitate anche dai maschi, nella politica e nella vita sociale.

Però la grandezza unica della maternità è solo delle donne. Purtroppo le stesse conduttrici delle rubriche femminili trascurano questa grandezza unica e assoluta.

In tutte le situazioni professionali le donne si trovano nella tristezza della competizione. Nella maternità esse vivono la gioia e l’orgoglio dell’assoluto: nel settore della maternità, con le connesse gioie e con i connessi dolori, la donna è assoluta. A lei Dio ha affidato la capacità di creare esseri intelligenti e perfino figli di Dio.

Esiste, nel mondo cristiano, un tentativo di riservare una missione solo ai maschi: il sacerdozio. Però quel sacerdozio resterebbe sterile, se le donne non offrissero figli.

Maternità: affiancata alla paternità di Dio.

14.07.19