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Preoccupazione per il figlio

Gentilissimi Frati, ci siamo già conosciuti in occasione di un "Pace e Bene".


Proprio grazie a come mi avete risposto spero, nei limiti della vostra sopportazione, di chiedervi aiuto.
Innanzitutto, nonostante tutti i buoni propositi sono peccatore per lo più anche separato … che onore…
Un matrimonio che ho cercato di tenere insieme con i denti, ma appena si molla crolla tutto. Ma di questo vi racconterò poco per volta.


Le tragedie delle separazioni non sono per gli adulti ma per i bambini che ne vengono inevitabilmente coinvolti.
Per fortuna io e mia moglie ci siamo separati senza litigare.
Spesso quando i bambini sono vittime di separazioni subiscono grossolani errori di educazione dovuti al volersi accaparrare le simpatie del figlio e a colmare i vuoti affettivi con doni di vario genere.
 Non sempre dare troppo ai figli si è nel il giusto.
Prima di separarci, quando ancora la vita permetteva qualche spesa superflua, e per fare insegnare a sciare al bambino con l'aiuto anche dei nonni l'avevamo iscritto ad una squadra di sci.
Con mio grande dispiacere di educatore scout, l'ho visto interrompere l'attività dello studio per dedicarsi allo sci. Del resto non potevo imporgli di fare una cosa piuttosto che un'alta: ma ha dovuto scegliere.
Ma che scelta tra il divertimento dello sci e lo stile di vita di uno scout ?
 Alla fine da una esperienza occasionale lo sci  è diventato una costante.
In seguito a risultati scolastici non buoni sono riuscito a ridurre lo sci a sporadiche occasioni, in cambio di una attività scout che sotto sotto gli mancava.
Dopo due anni di lezioni e la sua intelligenza che non manca è uscito con il buono dalle medie, e proseguirà con l’ITIS.
Ora mi chiama sua madre dicendomi che lui è disposto a sacrificare tutto per ritornare alle competizioni di sci e si è impegnato tanto a scuola solo per poter tornare a sciare(con le lezioni volute e pagate solo dal padre). Che tristezza! ma da un bambino si potrebbe accettare.
A questo punto mi chiedo il suo essere impegnato tutti i fine settimana dal sabato pomeriggio, finita la scuola, a domenica sera alle 7, dove lo porta?
Ai miei tempi, quando si aveva un solo paio di scarpe si giocava con quello che c'era….. lo sci poi cosa gli mette in tasca oltre il divertimento e il vanto di fare gare?
Sua madre non vuole negargli la possibilità di diventare un campione …. Da questo punto di vista, secondo me non ha l'ambizione di arrivare né doti da fuoriclasse né tanto meno fa gli sport necessari per conseguire la preparazione atletica.
Quanti bambini di colore potrebbero diventare scienziati se avessero chi gli paga gli studi. Questi sono i risultati secondo me.


Se anche ci fossero i risultati a scuola sarebbe una scelta giusta?
Lasciamo in disparte il problema finanziario; però la mia preoccupazione è sul piano educativo e nello stesso tempo dargli il dispiacere di negarglielo sarà positivo dopo gli sforzi che ha fatto per andare bene a scuola e andare a sciare?
Certe volte mi rendo conto di essere stato forse troppo severo e tutti gli eccessi storpiano in questo caso faccio fatica a trovare la risposta.


La mia preoccupazione, che mi ha fatto venire sua madre è:  negare qualche cosa a un bambino a cui tiene moltissimo e si sforza per ottenerla ma questo comporta
A) lontananza dalla famiglia il fine settimana
B) niente messa della domenica
C) sacrifici finanziari per i genitori
D) poco riposo e tempo per studiare durante il fine settimana
Ringrazio. E.P.
PS.: con problemi inutili non vi disturberò più, la prossima volta vi chiederò aiuto per riuscire a perdonare una situazione che non mi riesce e mi tormenta perché non si può non riuscire a perdonare i genitori.

 


Certamente rispondere a un quesito così tormentato e importante, quale è l’educazione dei figli, è difficile, perché mancano molti dati, che si vedono trapelare dal suo scritto.
Quale temperamento e quali traumi ha subito suo figlio, per dedicarsi con tutta l’anima agli sport?


Quale influsso ha su di lui sia la presenza della madre sia la presenza del padre, e, soprattutto la loro tensione, più o meno nascosta, dopo la separazione?
Quale equilibrio hanno raggiunto psichicamente i due genitori dopo la separazione e come tale equilibrio influisce sull’educazione del figlio?


Da dove viene nei genitori il bisogno di accontentare il figlio; da sensi di colpa? Da amore autentico? Da non conoscenza delle più elementari basi psicopedagogiche?
Messa sì, e messa no: può diventare anche questo un tiremolla tra i genitori, per dare una diversa educazione al figlio?


Come vede, prima di dare una risposta seria ai suoi molti quesiti, sarebbe necessario chiarire una infinità di particolari. Soprattutto vedere bene addentro ai motivi, che hanno indotto alla separazione: caratteri, visione diversa della vita, difficoltà psichiche, rigidità dei temperamenti, ecc.


Però la cosa che più emerge dalla lettera è l’ansietà dello scrivente, che cerca una direttiva, per tranquillare la propria posizione. Comprendiamo questa ansietà, spesso dovuta a sensibilità particolare, ma entrare in essa da lontano, tramite una lettera, è, per lo meno, superficialità pericolosa.


Oltre non ci sentiamo di andare nel rispondere alla sua lettera.
Preghiamo e chiediamo luce a Dio e a qualche esperto teologo e psicologo.

03.07.08