ConversioneE’ tradizionale il detto: “Ecclesia semper reformanda”, la Chiesa deve essere riformata sempre. Ossia: la sua conversione non è mai completa. Già S. Paolo richiamava all’ordine le prime deviazioni di idee e di comportamenti. Lungo tutta la storia della Chiesa, i santi portarono conversione e riforma. Se leggiamo gli scritti degli antichi cristiani, il richiamo alla conversione è costante. I Concili ecumenici (il primo dei quali voluto dall’imperatore) sono richiamo alla conversione, principalmente delle idee. Alcuni santi in particolare si prodigarono contro gli abusi, contro la simonia e il concubinato, contro le eresie e le oppressioni dei poveri. Conosciamo l’azione di S. Pier Damiani e di Francesco d’Assisi. I riformatori di una Chiesa, che s’ammala continuamente, affrontavano le situazioni che, nel periodo in cui essi vivevano, erano le più evidenziate. Al tempo delle eresie su Gesù, ecco i Concili ecumenici antichi. Al tempo del concubinato, ecco la rivolta a favore della purezza del clero. Al tempo della simonia, ecco Pier Damiani e Lutero. Insomma in ogni età, tra i molti difetti interni a una Chiesa sempre emendabile, le circostanze ne fanno emergere uno, frequentemente preso di mira da persone o eventi esterni alla Chiesa (vedi, per esempio, rivoluzione francese). Sotto questo aspetto e dentro questa dinamica, mi sembra si collochi il caso pedofilia, con l’aggravante che qui sono in gioco anche i soldi. Soldi per lavare una pecca morale! E’ il rovescio della situazione delle indulgenze ai tempi di Lutero. Tutto può servire per muovere la “sposa di Cristo” a convertirsi quotidianamente. La sposa di Cristo siamo noi. GCM 30.06.10,pubblicato 12.10.10
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