Gloria
Destinati alla gloria.
La nostra vita è corredata da un destino certo, irrevocabile: Dio ci vuole con sé per sempre, partecipi eternamente della sua gloria divina.
Talvolta ci sembra di vivere una vita insignificante, chiusa nella strettoia dello spazio e del tempo, limitatissimi. Eppure il nostro vivere è già illuminato dal futuro luminoso.
Usa, tra di noi, ricordare i “nobili natali” di persone socialmente conosciute. Non è errato se questa origine è pensata riguardo a Dio nostro Padre. Anzi è tutto grazia.
Però non guasta, anzi, spingere lo sguardo oltre: al destino.
Destino certo, quello della nostra gloria, rammentando il quale, tutta la vita si illumina.
Per il nostro “vero” Padre, non ha significato lo scarto. Egli ha creato tutto “per l’esistenza”. L’esistere umano è premessa alla gloria umana.
Ringraziare sempre il Padre per la gloria. Sia perché gloria di Dio è l’uomo vivente. Sia perché gloria di Dio è l’uomo risorto.
In Gesù sono luminose l’incarnazione e la risurrezione.
Già vivendo sulla terra, Gesù emanava sprazzi di gloria: dottrina eterna, guarigione di malati, risurrezione dei morti.
Aveva pur detto, parlando del malato che egli si era accinto a sanare: “Non ha peccato lui, non hanno peccato i suoi genitori, ma la sua cecità è luce di gloria”, per la quale anche la sua malattia è destinata.
10.06.20
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