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Libertà e celibato

Dopo il raduno della chiesa in Brasile, sembra imporsi una non semplice domanda: è opportuno ordinare sacerdoti persone sposate?

Una mezza risposta è quella di attribuire maggiori compiti a persone sposate, possibilmente ordinarle diaconi.

Penso che la risposta ci venga dalla storia del cristianesimo.

Apostoli sposati, preti e vescovi sposati, preti cattolici orientali tranquillamente ammogliati con figli: dai quali l’Eucarestia non è scappata.

Una domanda: con un clero sposato, aumenterebbe oppure diminuirebbe la statistica dei pederasti tra i preti?

Ho anche letto una facezia a favore del celibato. Un personaggio ecclesiastico osservò: il prete ha tanto da fare, che non gli si può aggiungere anche il peso di una famiglia.

È come dire: un primario di chirurgia o un magistrato hanno tanto da fare, che non dovrebbero avere una famiglia. Dove si ristorerebbero anche psichicamente senza una famiglia, nella quale riparare dopo la fatica del lavoro?

Il Padre ci ha creato liberi, per essere amato da figli, non da schiavi (anche con catene d’oro).

Le leggi sono pensate per difendere la libertà, non per coartarla. Le leggi, civili, religiose, ecclesiastiche, se non sono aiuto, sono ceppi.

“Il mio peso è leggero” diceva (e dice) Gesù per liberare da ceppi religiosi.

18.02.20