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Interiorità

La misura delle cose è l’uomo, ci insegnavano.

Però qualche non rara volta, le cose sono la misura dell’uomo, perché proprio l’uomo ha provocato questo capovolgimento.

Quando a qualche persona  si chiede chi è, essa risponde: “ Di me dicono…”.

Vi è un particolare curioso, quando i medici o gli igienisti consigliano di fare un po’ di moto. Ho sempre udito dire: almeno due chilometri al giorno, oppure: una mezz’ora al giorno.

Ciò significa che il tuo movimento deve essere misurato con lo spazio (chilometri) o con il tempo (ora). Fino al presente non ho sentito dire: diecimila passi, o cinquecento passi. Il passo è una misura interna alla persona, mentre chilometri e ore sono misure esterne.

Insomma lo specchio vale più della coscienza.

Soprattutto lo specchio del fare, anche del mio fare.

Il fariseo, pregando, affermava: “ Digiuno due volte la settimana, pago le decime”. Questo conferma la sicurezza di non essere come gli altri (l’esterno che rassicura) rapaci, ingiusti, adulteri.

E la giustificazione degli adolescenti e dei genitori, quando sanno di compiere qualcosa di storto, non è forse quell’usurato: “Fanno tutti così”. E’ la logica del bullismo, quando il branco pretende di tacitare le coscienze.

E poi si arriva a elevati livelli religiosi. Il microcosmo dell’uomo deve imitare il macrocosmo dell’universo. Non rare correnti filosofiche orientali, accolte con autentica religiosità seguono questa corrente. L’uomo misura dell’universo non regge più.

Eppure la genesi indica Dio che crea l’uomo e gli impone di dominare lui le cose e gli animali. Tutto è a servizio dell’uomo, che deve muovere dalla propria interiorità, dove si trova il “soffio di Dio”.

22 luglio 2013