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Metodologia

La scienza procede con il dubitare. La fede si approfondisce con l’affermare. La scienza dubita, la fede afferma.

Questa affermazione, a sua volta, è lontana le mille miglia dal modo di dire di indole positivistica, che per sottolineare la certezza di una teoria, urlava “è scientificamente certo!”. Poi ha provveduto la stessa scienza a negare scientificamente le teorie scientificamente certe, accogliendo, onestamente, le nuove scoperte.

Mi lasciano un po’ perplesso sorridentemente, certi scienziati viventi, i quali canzonano le teorie di scienziati superati, quasicché essi sono certi che non saranno superati. L’umiltà di dire “fino a oggi si mostra così, chissà domani” non è caratteristica di molti scienziati viventi.

Davanti alla scienza, il cui dovere costitutivo è quello di dubitare, si pone la fede, che per metodo assoluto ha quello di affermare. Ma affermare che cosa? Le ideologie religiose, oppure la parola di Dio?

Evidentemente, solamente la Parola di Dio. La parola, con il suo rivestimento.

Tra fede e scienza si pone il fideismo. Il fideismo è di due specie: scientifico e religioso.

Quando la scienza è così sicura, che proclama le sue teorie come dogmi assoluti, e quando le religioni si basano sulle proprie ideologie, allora si presenta chiaro il fideismo.

Può diventare fideismo, e non fede, anche il rivestimento umano della Parola di Dio, quando lo si ritiene assoluto e fisso.

Non è agevole l’accorgerci quando si è nella scienza, nella fede, oppure nel fideismo. Non è agevole, e perciò è richiesta molta attenzione, ed è esigita molta riflessione. E, per noi cristiani, molta incessante preghiera.

01.04.14