HOME

Home > ITINERARIO e PSICOLOGIA > Articoli 2017-02 > Dinamica mistica

Dinamica mistica

La tensione mistica è la tensione umana verso la sperimentazione. Già da bambini lo sperimentare ciò che si vuol conoscere, ossia provare, vedere, constatare, è una spinta naturale. Dal pollice in bocca al voler toccare la fiamma della candelina è tutto una spinta a sperimentare. Il bambino, quando gli si parla di Gesù, vuol vedere e toccare Gesù.

Quando la vita si apre a nuovi orizzonti fisici, emotivi, spirituali, si vive la tensione a sperimentare: gioia, amore, sesso, preghiera. Nella preghiera si apre un bisogno di sperimentare il rapporto con l’Assoluto: è tensione mistica. La tensione all’assoluto (comunque la singola cultura lo interpreti) è insita nella vita. Lo sperimentare l’Assoluto, religioso, filosofico, di fede, spinge l’uomo verso l’Assoluto.

Ma questo Assoluto accetta il contatto, oppure tende ad allontanarsi dall’uomo, man mano che l’uomo gli si avvicina?
O anche: la mistica vive l’Assoluto in sé, oppure si accontenta di essere lei stessa il termine della propria tensione? Ossia le diverse esperienze mistiche possono essere autoreferenziali (rinchiudersi nel perimetro personale del mistico, come raggiungimento di una pace), oppure eteroreferenziale (aprirsi all’abbraccio con l’Altro).

Però l’Altro Assoluto cui si tende, è indifferente al contatto, risponde al contatto? Se l’Assoluto è filosofico resta indifferente al contatto, perché esso è fermo nell’iperuranio delle idee. Ma se l’Assoluto è personale, non può restare indifferente. Però due sono i modi del non restare indifferente: l’attendere che la persona lo raggiunga, oppure il venire incontro alla persona.

 26.02.17