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Il dono della creatività

La creatività è una risorsa, che può durare a lungo, almeno nel tempo in cui si può ancora utilizzare la riserva cognitiva. Essa è un bene, che ci soccorre per toglierci di impaccio, quando i nostri limiti oppure le circostanze esterne (tempo, luogo, superiori, fenomeni naturali) o interne tentano di frenare la nostra attività o, peggio ancora, i nostri sentimenti.

La creatività è anche una semplice risorsa, quando ci si trova in una situazione precaria. Essa subentra immediata, perfino quando perdiamo, o stiamo per perdere, l’equilibrio.

Ci soccorre nel reagire quando subiamo un’offesa, o quando siamo sollecitati da sentimenti positivi.

Soprattutto ci viene in aiuto, quando variano le circostanze importanti della vita. Il matrimonio, l’inizio di una professione, un cambiamento di sede, un incarico inedito. Essa, alla fin dei conti, sta anche come elemento costitutivo della nostra speranza, del nostro inoltrarci nel futuro, soprattutto se nebuloso.

Perché questa dotazione della nostra natura? Semplicemente perché il “Creatore” ci ha creati a sua immagine. Non per ritenerci capaci di essere come lui, ma per continuare, anche dentro noi stessi, la sua azione creatrice nel mondo. Anche sotto questo aspetto, l’uomo è creatura e figlio di Dio.

Quando creiamo (e avviene ogni minuto), noi possiamo ripetere nel nostro cuore, quell’iniziale “e vide che era una cosa buona”.
Per godere la nostra creatività è necessario creare dentro i limiti delle nostre possibilità. Gli eccessi, sotto qualsiasi prospettiva, fanno svanire la gioia della creatività

24.01.2016