HOME

Home > ITINERARIO e PSICOLOGIA > Articoli 2017-02 > Il caso Contin


Il caso Contin


       Il caso Contin ha turbato una parte delle persone, e ha favorito un’altra parte, che trova nel caso Contin una segreta approvazione sia di una personale condotta, sia di un forse inespresso desiderio di vendetta o di condanna o d’altro.

Io sto riflettendo sul punto estremo al quale può condurre la disperazione: al suicidio fisico, o al suicidio morale dei valori forse proclamati e mai raggiunti. Sappiamo che frequentemente la depressione è un primo passo verso la disperazione. La depressione, in questi casi, si innesca là dove una meta, spesso fantastica, ma comunque troppo superiore alle possibilità reali della persona, non è stata raggiunta.

È vero che la giustizia umana (quella dei tribunali, o quella dei piccoli severi e miopi tribunali personali) si muove confrontando i fatti con le leggi. Però il cuore dell’uomo non è tutto nei fatti, né la giustizia per l’uomo è tutta stilata nelle leggi.
Da qui, per me e per molti, deriva la difficoltà sia a comprendere che a giudicare, non solo i preti, i vescovi, i politici, ecc., ma anche noi stessi.

Giuseppe Celso Mattellini

23.01.17