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La vita è bella

La Sapienza dice: Dio non odia ciò che ha creato. Se l’avesse odiato, non l’avrebbe cerato. E’ lapalissiano. Tutto è buono, perché tutto viene da Dio. Poi gli uomini, torcendo verso il male la propria volontà, si servono del bene creato, per compiere il male. Infatti il male è prodotto nel mondo da un nemico: come la zizzania sparsa nei campi.

Caterina da Siena, con l’intuito d’amore che le faceva guardare la realtà, scriveva che Dio ha amato tanto la creatura umana, da comunicare in lei la sua immagine, per sentirsela più vicina.

Dio, che è Trinità amante, ama il “suo” mondo e i “suoi” uomini. Benevolenza, amore, rispetto. Rispetto e amore per l’uomo e per la donna, tanto da non ferire la loro libertà, anche quando questa, male usata, ricade come punizione su chi la usa male.

Dio, amante della vita, poiché è amante di sé, in sé, nel reciproco dono trinitario. Vivere la vita è esigenza di Dio, trasmessa all’uomo, perché l’uomo sia felice come il Padre, dopo aver trascorso le traversie, dovute alla finitezza e alla precarietà del corpo umano.

L’amore scatenato di Dio provoca bene dappertutto. L’uomo, che non ha capito e non capisce Dio, scatena la propria stupidaggine, con la quale tenta di cancellare in sé l’amore, torcendolo verso le inconsistenze e le fragilità dei suoi idoli e delle sue fantasie.

Nell’uomo la lotta è sì tra amore e odio, ma è pure contrasto tra intelligenza sapiente, fornita da Dio, e ignoranza pescata nella sentina del proprio cuore.

Gira e rigira, si tratta di intelligenza e di ignoranza. Astuti o stupidi. Tanto più stupidi, quando ci si illude di essere astuti.

GCM 04.11.12