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Diversivo sorridente

Un bello spirito, qualche giorno fa, ha sentenziato che la Divina Commedia doveva essere espulsa dai testi scolastici, perché infettata di razzismo. Era necessario che qualcuno finalmente lo dicesse, per liberare la mente degli scolari, principalmente di quelli che non hanno voglia di studiare.

Però altri testi leggermente razzisti sono entrati nelle scuole, testi nei quali si inneggia alla superiorità della razza e alla lotta di classe: se non ricordo male, si tratta di Mein Kampf e Das Kapital.

Forse anche l’Iliade aveva qualche leggera storia di odio tra due civiltà. E ricordo qualche testo che indicava ad amare gli amici e a odiare i nemici. Anche nei Gita c’è qualche cosa di simile.

E poi leggo in un libro molto diffuso, frasi che stimolano alla guerra santa e al disprezzo dei miscredenti.

Una par condicio richiederebbe un repulisti tra i libri classici, quelli della civiltà induistica, quelli del dettato islamico. Insomma quel bello spirito che combatte la Divina Commedia, credo sia all’oscuro di una qualche cultura letteraria.

Nella par condicio non entrerebbe un libro che da una parte scrive: “Ama i tuoi nemici” ed evita di demonizzare la razza samaritana. E da un’altra parte vi si legge: “In questa condizione non c’è più né Greco né Giudeo, circonciso o incirconciso, barbaro o scita, schiavo o libero, Ma Cristo in tutti”. “Non c’è più schiavo né libero, non c’è uomo o donna: tutti voi siete una sola persona in Cristo Gesù”.

Però, nella mia cattiveria, mi si affaccia un dubbio: che quel bello spirito non sia un po’ razzista contro Dante?

GCM  23.05.12