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Ossessioni

Talvolta, quando ci si sofferma a riflettere su ciò che i giornali e la pubblicità ci somministrano, viene da pensare che viviamo in una società di ossessivi.

Il battage pubblicitario non è un martellamento ossessivo e ripetitivo, per indurre le persone a desiderare inconsolabilmente un oggetto, un’attività, una partecipazione?

Il cosiddetto superamento dei tabù, non è una sostituzione di ossessività precedenti con altre ossessività opposte? Per esempio, la declamata liberazione sessuale. La paura ossessiva dell’uso dei genitali, è stata semplicemente sostituita dall’ossessività opposta: non vivere senza l’uso esasperato della genitalità, fino all’espressione di quella giovane, la quale mi diceva di sentirsi in colpa perché da una settimana, addirittura!, aveva evitato il coito. E, a questo proposito, che cosa significa il moltiplicarsi di prostitute, di prostituti e di “escort”? Indica un uso equilibrato della genitalità? L’uso equilibrato non ha l’ossessività  della paura, ma neppure quella della ripetitività coatta!

E non è ossessiva la corsa al denaro? Per il denaro, da accumulare oltre il bisogno di una vita decorosa e di un’attività socialmente composta, si perde salute, famiglia, azienda, quando non si perde il denaro stesso.

E non è ossessiva la corsa al potere? Potere politico (il più vistoso), potere dei mezzi di comunicazione sociale (stampa e  televisione), potere della finanza, ecc. Questa ossessione calpesta il povero e il semplice, l’etica, la convivenza umana, l’ecologia, il rispetto della “sorella” natura...

Tenersi puri in una società resa ossessiva e nevrotica, non è facile. Il riuscire a liberarsi da questa nevrosi, richiede una serenità di cuore e un aiuto dello Spirito, che molti evitano.

Almeno, non diciamo che i santi (come è stato scritto) sono tali perché ossessionati da Dio!

GCM 23.04.12