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Chiesa e museo

Aumenta il turismo, quello che nelle città visita musei e monumenti. A questo riguardo anche le chiese rivestono l’aspetto di monumenti e di musei.

Quasi tutti i turisti dicono di aver “visitato la città”. Non è per nulla esatto. Non visitano la città, i suoi contenuti, i suoi valori, la sua storia, la sua dinamica. Così, essi perdono l’ambiente nel quale è nato il  monumento o la chiesa che visitano. Raramente si chiedono di un monumento perché e quando è stato eretto, e come fa parte del complesso,  non solo urbanistico ma pure storico ed emblematico, di quell’ambiente.

Questa mancanza di attenzione limita la conoscenza della città, ma diventa ancor più determinante quando si riferisce ad una chiesa.

Quando attendo al mio turno di presenza in chiesa, nel giro di due ore, d’estate vedo almeno una ventina di persone “passeggiare” in chiesa. Infatti, non visitano una chiesa, ma passeggiano lungo le pareti per curiosare i dipinti ivi appesi, o, peggio, per trascorrere un po’ di tempo e poi dire: “Ho visto”.

Queste persone hanno calpestato un pavimento, non hanno visitato una chiesa. Le stesse piccole guide per i turisti, che hanno tra le mani, non distinguono una chiesa dalla piazza del mercato. Esse mostrano una chiesa, al pari di un museo. Però, mentre i quadri di un museo sono un semplice raccogliticcio di opere, inizialmente destinate ad una funzione tutt’altro che museale, la chiesa è dotata di quadri e di simboli, creati per stimolare la meditazione e la pietà, non per sollecitare la semplice curiosità estetica.

GCM 01.07.14