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Reciprocità salvifica

Non capivo, quando in pubblico parlavo di Gesù, come mi sentivo sollecitato e le idee mi scorrevano spontanee, se percepivo che una o più persone mi accompagnavano nel mio parlare, mostrando di condividere con me su quanto esponevo.

Ora so che lo Spirito Santo agiva unendo la mia persona con quella che si sentiva attratta dallo stesso Gesù. Oltre al piacere di essere ascoltato, a me giungeva l’amore di quella persona, un amore necessariamente targato Spirito Santo, proprio per il fatto che nessuno può dire “Gesù è il Signore” se non nello Spirito Santo.

Nelle nostre conversazioni su Gesù, ufficiali e private, la presenza dello Spirito è assicurata. Immagino quanta effusione di Spirito si realizza in Piazza S. Pietro, quando papa Francesco parla.

Perché ciò avvenga è necessario parlare e ascoltare ponendosi all’unisono nella linea dell’affidamento allo Spirito Santo.

La comunicazione nel corpo di Cristo è sempre circolare: dare e ricevere. Chi dà con amore riceve amore. Chi riceve con amore dà con amore. Il dare e il ricevere non sono opposti, perché nel Corpo di Cristo, come fa notare S. Paolo, le membra sono connesse e una abbisogna delle altre per la propria stessa vita. La circolarità non è un lusso, ma una necessità di vita. Chi si ritira dalla circolarità d’amore si nuoce, mentre la sua assenza porta nocumento a tutto l’organismo umano-divino. Anche sotto questo aspetto il Corpo mistico cresce o si indebolisce, perché dove sono due o tre uniti nella persona di Gesù, ivi si attua la presenza di Gesù.

La ripercussione del nostro amarci si diffonde in tutta la realtà.

08.09.14