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Felicità nuova

Dono di Dio è la vita. Quindi dono di Dio è anche l’età, che ci è concessa con la vita. Quindi dono di Dio sono anche i vantaggi e gli svantaggi dell’età, che sono connessi con l’età.

Dono di Dio è la diminuzione di memoria, di forze, di costanza nell’attenzione. Se non avessi ricevuto da Dio il dono della vita e dell’età, non avrei neppure il dono di un’attenzione e di una memoria diminuite ed evanescenti.

Una conseguenza consolante di questi doni di Dio, è anche il non poter sempre pregare con raccoglimento e con attenzione. Perciò più che rammaricarsi della poca concentrazione nel pregare e accusarsi di peccato, è bello vedere  come  dono di Dio anche le distrazioni nella preghiera: e ciò che ci si imputa come peccato, si trasforma in gioioso ringraziamento.

Il Padre non vuole il nostro rammarico per mancanze che volentieri avremmo voluto evitare, Egli vuole il nostro ringraziamento sereno per la nostra vita,
che è sua!
     Ecco allora prospettarsi una vecchiaia sorridente. Non lamentosa per ciò che non ci garba, ma contenta per ciò che finalmente non riusciamo a compiere.
Anche alcuni peccati sono proscritti dal calendario degli anziani. E questa è una grazia! Per dono, ne siamo esenti!

Se tutto è dono, anche i nostri errori involontari sono un dono. Anzi essi si trasformano in un’occasione di umiliazione, ossia di purificazione e di ridimensionamento dell’autostima, tutti contributi all’aumento della nostra fiducia in Dio, che ci guida in un progresso di liberazione.

Vecchiaia felice, non per l’incoscienza che avanza, ma per la coscienza che tutto è grazia.

GCM 11.01.13