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Godere la vita

S. Paolo taccia da impostori (pseudològoi), da spiriti fraudolenti ecc., alcuni predicatori, che stavano infiltrandosi tra i fedeli (cfr Tm 4).

Tra gli insegnamenti fraudolenti, Paolo ne mette in luce due. Essi non attengono alla fede in Gesù, ma semplicemente ai comportamenti.

Eppure certi comportamenti negano il corretto rapporto con Dio. Il primo comportamento stigmatizzato da Paolo, è la proibizione del matrimonio. Se gli impostori venivano dalle correnti esseniche o zelote, allora la proibizione seguiva la falsa ascesi, che attribuisce all’influsso di Satana la tendenza all’unione tra donna e uomo. Se gli impostori venivano dai pagani, allora il matrimonio era reputato inutile agli effetti dell’unione tra i due sessi.

Nessuna delle due posizioni seguiva ciò “che era all’inizio”, come aveva detto Gesù.

Il secondo comportamento viene da un errato senso di ascetica: l’esaltazione del digiuno, quale nobile elevazione al di sopra della materia. Un’anoressia per guarire lo spirito, a differenza delle anoressie delle nostre ragazze, che mira ad una riparazione dell’ingrassare. Paolo riferisce questo secondo errore (e per risonanza anche il primo) a una sottile disobbedienza a Dio. Infatti “ogni cosa creata da Dio è buona, e niente deve essere disprezzato se lo si assume con riconoscenza, santificandolo con la parola di Dio e con la preghiera” (ibid.).

In altre parole: certe esasperazioni ascetiche, non accostano a Dio, ma allontanano dalla provvidenza, che ha condotto Dio a creare natura e uomini.

Paolo, quindi, era favorevole, e assai, al matrimonio e a una vita godibile.

GCM 10.10.12