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Carismi e croce

E se le differenze di azione e di carattere, che si notano negli altri, fossero semplicemente dei carismi?

La differenza, soprattutto rilevata nelle persone dotate, spesso ci infastidisce. Perché dove arrivano gli altri non riusciamo ad arrivare noi!

Fu anche il destino di Gesù. I suoi compaesani si chiedevano:” Ma da dove gli vengono i miracoli e la sapienza? I suoi e soprattutto le sue parenti, li conosciamo bene!. Chi alla somma dei fatti pretende di essere?”

Gesù non pretendeva di essere ma semplicemente era. Proprio perché era, fu inchiodato in croce, osteggiato, combattuto. Talvolta anche noi, che semplicemente  viviamo la nostra dotazione personale, siamo osteggiati da persone invidiose e ambiziose.

Il carisma come causa di sofferenza.

Riconoscere il nostro carisma per ringraziare Dio e far del bene agli altri, non solo non è considerato, ma è visto male da occhi inesperti a glorificare Dio per il bene nel mondo.

Gesù riconoscendo semplicemente il proprio carisma, e difendendolo dalla cattiveria di chi vedeva in lui satana e non il buon pastore, scoprì la larghezza del dono di Dio, fino a  riconoscersi figlio del Padre.

Forse proprio la lotta, spesso becera e intensa, contro le persone dotate stimolano in queste una maggior coscienza del proprio valore. L’invidia è la controprova non solo della ristrettezza mentale dell’invidioso, ma anche della grandezza del dono e della sua funzione sociale. Senza rinserrarsi in difesa.

Gesù insegna anche ai geni come vivere il proprio “carisma”.

13.07.14