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Forza nella prova

Sembra che la nostra fede si oscuri. I problemi del quotidiano, le sconfitte, le cattiverie continue della società e delle persone, la stanchezza nel camminare, troppi fattori raffreddano e insidiano la fede. Uno dei fattori, per chi vive a lungo, è l’età stessa.

La vita scatena una tempesta, che ostacola la fede. Dicono: “Non ho più fede”. In realtà si crede di perdere la fede, quando si affloscia la speranza.

Eppure proprio questo è il momento della fede.

La bravura di un marinaio, che viaggia in una barca, non si mostra quando il mare è calmo, bensì quando ruggisce la tempesta. Proprio quando tutto congiura contro la nostra fede, è il momento di chiamare alla riscossa la nostra fede.

Se la bravura del marinaio si esalta e si rinvigorisce durante la tempesta, anche il nostro rapporto con nostro Padre si alimenta con l’esercizio di forza. Paolo ci avverte:virtus in infirmitate perficitur. La forza si completa proprio nelle situazioni di debolezza.

E’ comprensibile la nostra preoccupazione di fronte alle prove, ivi inclusa la prova della tentazione. Però se temiamo una prova, questa si rafforza. Nella prova è necessario entrare sereni, per affrontarla. La forza per entrare sereni nella prova, non viene principalmente dai nostri tentativi, ma dalla speranza.
La speranza in quel Padre, che non ci abbandona nella tentazione. Proprio come chiediamo quotidianamente, quando ci esprimiamo nel “Padre nostro”.

Non preoccupatevi in anticipo per la discolpa, perché allora vi raggiungerà lo Spirito di Dio.

GCM 10.12.13