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Il desiderio

Il desiderio è leva e stimolo all’azione. Il desiderio è lo sguardo benevolo verso una meta che attrae. Il desiderio di Dio è il culmine di ogni desiderio di bene e di felicità. Esso crea la nostalgia del divino e induce a rettificare sempre il nostro cammino.

Però c’è anche il lato opposto del desiderio: quello della paura.

Quando il nostro desiderio si rivolge a oggetti aleatori e non certi, allora si desta la paura che l’oggetto non sia raggiungibile. Un prolungato desiderio di oggetti impossibili, può a lungo andare provocare l’estremo della depressione. La depressione è conseguenza di un lungo periodo di frustrazione del nostro desiderio.

Probabilmente la scoperta dell’oggetto di un desiderio frustrato, può essere l’inizio della risalita dalla depressione.

La depressione dipende dalla sottrazione permanente di un bene. Però non è la semplice mancanza dell’oggetto (il fidanzato, il guadagno, la carriera, il sesso, ecc) ma la ferita permanente inflitta al desiderio di quell’oggetto.

La soluzione più efficace non si ferma al sopprimere la tensione verso un oggetto, né all’annullamento dell’oggetto stesso, ma consiste nel cambiare direzione e indirizzare la forza del desiderio verso un oggetto raggiungibile.

Senza desiderare si muore. L’intelligenza deve scegliere l’oggetto raggiungibile.

Qui si inserisce l’indicazione del Vangelo. Le mete offerte dal Vangelo sono tutte accessibili, perché tutte sono garantite dalla presenza creatrice dello Spirito Santo.

GCM 04.06.13