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Correggere Pietro

Succede che anche quando crediamo di aver conosciuto Gesù, in realtà non lo comprendiamo.
Mi fa pensare a questo, l’episodio narrato da Marco, quando riferisce ciò che avvenne nei pressi di Cesarea di Filippo.
Gesù chiede ai suoi apostoli: “Che cosa dice la gente che io sono”. Cerca di sondare il pensiero di coloro che l’incontrano. “Tu sei profeta, tu sei questo, tu sei quest’altro”. Nessuna risposta lo inquadra per ciò che egli è. Finalmente Pietro spara la risposta esatta: “Tu sei il Cristo!”. Nel testo di Matteo, la risposta è più ampia: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente!”.

Ebbene dalla risposta di Pietro sembrava che tutto fosse chiaro. Allora Gesù espresse con chiarezza la sua missione: “Il Figlio dell’uomo deve soffrire…” ecc. Non l’avesse mai detto! Pietro lo vuol correggere, perché il Cristo descritto da Gesù, non è il Cristo pensato da Pietro.
Ecco la cantonata presa da Pietro. Il suo messia, non corrispondeva al Messia descritto da Gesù. Pietro si sente offeso e vuol correggere quel Gesù, che egli pur ammirava.

Questa immagine “gloriosa” invade talmente Pietro, che quando vede “quel” messia, flagellato, percosso, condannato, Pietro lo rifiuta, rinnegandolo.
Perché Pietro si converta e cambi idea, deve accadere la Risurrezione di Gesù, del Messia. In Gesù risorto Pietro ricupera l’immagine del Messia glorioso! Ed è conversione. Eppure Gesù l’aveva detto: “Dopo tre giorni…”.
La nostra conversione è basata sulla Risurrezione di Gesù.

13.07.19