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La vera libertà

Dio crea l’uomo, dotato di libertà, di una libertà creaturale, limitata, non assoluta.

La libertà assoluta è solamente quella infinita di Dio. Essa si uni-sce alla misericordia assoluta, a ogni dimensione di Dio, che non patisce limiti o confine. Anche la misericordia di Dio è libera e infinita. Essa è li-bera, perciò le nostre preghiere di richiesta non costringono, ma accom-pagnano l’opera di Dio. “Se vuoi, puoi guarirmi”.

L’uomo è creato libero, ma di una libertà non costretta, di una li-bertà limitata, della quale l’uomo può e deve usare.

Quando Giosuè stava per introdurre gli Ebrei finalmente nella “terra promessa”, rivolse loro un discorso fondamentale: “Davanti a voi stanno il bene e il male”. Il bene vi conduce a vita, il male a morte. Il bene perciò si innesta nella vita, e questa in Dio. Il male conduce a morte, all’opposto di Dio, che è vita.

Per aiutarci a scegliere e a vivere la vita, la nostra libertà nativa è potenziata da un supplemento di libertà, dono della grazia, ossia dello Spirito Santo.

In Gesù la libertà umana si esalta nell’unirsi alla vita di Dio, ossia – il che è lo stesso – alla volontà di Dio, a quella volontà che si attua in-finitamente in cielo e si ripercuote in terra.

L’uomo può rinunciare radicalmente alla propria libertà, quando distorce la libertà per incatenarla al peccato. “Chi pecca, è schiavo del peccato”: ci avverte Gesù nel Vangelo. Questo non lo capiscono i suoi interlocutori ebrei, che si reputavano liberi soltanto perché discendenti di Abramo.

Quindi la nostra scelta fondamentale, che utilizza la piccola libertà creaturale, si riferisce o alla libertà dei figli che seguono il bene in Dio, oppure che si abbandonano nelle catene del peccato.

11.02.19